La casa del silenzio
Un porticciolo turco, deserto d'inverno, invaso dai turisti d'estate. Poco lontano dalle lussuose ville degli arricchiti, assediata dal cemento delle nuove, rampanti speculazioni, un'antica casa sta andando in rovina. In questa dimora austera e silenziosa, un nano, Recep, accudisce una signora novantenne, Fatma, altezzosa e bisbetica, che trascorre i giorni e le notti assorta nei ricordi, a rodersi in un cupo sentimento. Nella bella stagione, giungono per un breve soggiorno i suoi tre nipoti - un intellettuale disilluso e alcolizzato, un liceale abbagliato dal Sogno Americano e un'affascinante studentessa progressista. Il loro arrivo determina l'affiorare e lo sciogliersi di un oscuro, drammatico segreto famigliare, troppo a lungo rimosso. Attraverso le voci narranti di alcuni personaggi della vicenda, il lettore viene a conoscenza, gradatamente e mediante un sapiente, calibratissimo gioco di anticipazioni e rimandi, del complesso destino di questa gente. Il colpo di scena che illumina come un fulmine la concitata settimana di vacanza di giovani - già densa, perltro, di eventi, battibecchi e scontri - segna l'apice e il conseguente precipitare dalla situazione. Attingendo agli umori e ai conflitti che percorrono il suo Paese, in bilico tra oscurantismo e modernità, Pamuk ha creato un intenso romanzo di sentimenti e contrasti personali che assurge al contempo, a metafora dell'ultimo secolo di storia turca. Intreccio di passato e presente, Vecchio e Nuovo, specchio di slanci idealistici contrapposti a un'ottusa aridità dello spirito, un autentico capolavoro della narrativa costruito attorno al silenzio, quel silenzio "perpetrato" come un crimine dalla cieca cocciutaggine della matriarca.