La vecchia delle rose
Antonio, il protagonista di questa favola surrealista, dopo aver combattuto nella Legione Straniera, ha deciso di isolarsi a casa sua, senza quasi più contatti con il mondo, esclusi l'amico Roberto e la sua donna, Adalgisa. Ha strane abitudini Antonio, personaggio eccentrico forse, ma tanto sensibile; ama le donne, il caffè, fare lunghe camminate e l'idea che ha del tempo e delle ore che scorrono è un concetto tutto suo particolare. Stimato in paese, nonostante la sua ritrosia nei rapporti interpersonali, un giorno gli viene chiesto di candidarsi a sindaco destituendo quello in carica. Antonio non è il tipo, non riprenderebbe mai i contatti con il mondo, e mai e poi mai con la politica. Ma un'apparizione, una vecchina rugosa che sbuca da dietro un roseto in giardino, col suo sguardo ambiguo, quasi indagatorio, lo costringe a porsi tante domande. La vecchina non ha mai parlato, se non una volta sola; le sue rughe sono storie, i suoi occhi verdi uno specchio infinito. E così Antonio ci prova, ma non ha il coraggio di andare fino in fondo, ed eletto quasi all'unanimità, si dimette dopo 39 secondi e va via. In viaggio per un anno con l'amico Roberto. Il protagonista viaggia tanto, infine approda nella Capitale dove viene a conoscenza di una storia che lo colpisce tanto. Gli raccontano di un palazzo in costruzione in cui avveniva un fenomeno alquanto strano: di giorno si erigeva un piano, e nottetempo il piano appena costruito spariva...