Tutto quello che avreste voluto sapere sulla Tobin Tax e nessuno vi ha mai raccontato
L'ultimo decennio è stato costellato da una serie di crisi finanziarie ampiamente prevedibili e, di fatto, previste. Malgrado ciò, esse hanno avuto effetti devastanti sulle economie sulle quali si sono abbattute, colpendo in modo particolare le classi meno abbienti. Nonostante questo, nessun rimedio viene proposto dalle classi politiche al potere, le quali implicitamente accettano il principio di subalternità nei confronti del potere economico-finanziario e dei processi socio-economici in corso. Lo scopo di questa guida è di illustrare come una tassa sulle transazioni valutarie, come quel la proposta negli anni Settanta dall'economista liberal James Tobin, possa costituire un granello di sabbia negli ingranaggi della speculazione finanziaria. Ai meccanismi di funzionamento dei mercati finanziari, e alle ricadute di questi sulle economie e su una vasta fascia di popolazione mondiale, sono dedicati i primi capitoli di questa guida. Ciò al fine di spiegare aI meglio come possa funzionare una tassa come la Tobin che ambisce a inceppare alcuni perversi meccanismi finanziari. Alla campagna per l'introduzione della Tobin Tax deve essere assegnata una forte valenza politica: la finanza deve essere riportata sotto il controllo dell'economia; l'economia deve essere riportata sotto il controllo della politica. Se esiste un carattere comune alle moderne società occidentali esso consiste nel loro fondamento democratico. L'appartenenza a una comunità consiste in diritti e doveri, alla base dei quali è implicita, ma spesso dimenticata, la condivisione di un patto sociale costitutivo e fondativo. Tale patto non è fissato arbitrariamente né tanto meno è immutabile: la sua validità e sostenibilità si fondano sulla sua democraticità, ossia sulla possibilità dei cittadini di cambiarne le caratteristiche tramite le forme di rappresentanza politica. Se aderiamo a questa visione della società non possiamo accettare che vengano poste limitazioni, fisiche e non, all'applicazione del principio di democrazia. Non possiamo accettare che esistano luoghi o situazioni in cui il principio democratico venga sospeso o rinnegato. La politica è il luogo naturale dove interessi divergenti, conflittuali e contrapposti trovano composizione. Al contrario oggi sembra prevalere un'altra interpretazione, ossia che la capacità decisionale della politica non debba invadere l'ambito dei mercati finanziari, la loro regolazione e le loro modalità di funzionamento. Si pensi, a questo proposito alla totale acriticità dei commentatori economici rispetto all'andamento del mercato: mentre la credibilità degli interventi di politica economica viene spesso giudicata sulla base della reazione dei mercati, i commenti non analizzano mai l'aspetto inverso: la credibilità e sostenibilità dei mercati dinanzi alla politica, che è il luogo vero di composizione degli interessi di tutti i cittadini. Qualunque classe politica che, a prescindere dal proprio orientamento, dia questo significato alla propria attività non può non aderire a proposte che tentino di ristabilire il principio della legittimità democratica.
Momentaneamente non ordinabile