Studi foscoliani
Raccolti per la prima volta in un unico volume e disposti in sequenza cronologica, gli Studi foscoliani di Giuseppe De Robertis documentano un trentennale esercizio critico, di rara coerenza e in continuo approfondimento. Tracciata la Linea della poesia foscoliana, De Robertis dedicò il lavoro successivo a metterne in risalto le fasi essenziali: le Ultime lettere di Jacopo Ortis e il contemporaneo carteggio con Antonietta Fagnani Arese; i sonetti che chiudono una stagione e ne aprono una nuova; le traduzioni di Sterne e dell'Iliade, che rinnovano la prosa e il verso dello scrittore e del poeta; le Grazie che conducono al punto massimo di essenzialità la sovrabbondanza sentimentale del romanzo giovanile. Spiccano in questa parabola interpretativa le memorabili pagine dedicate ai frammenti prediletti del carme incompiuto, il Silvano e la Ballerina; l'individuazione del "pianissimo" didimeo; il rilievo concesso all'epistolografo, grandissimo fra i moderni; l'ascrizione alla più alta poesia della versione omerica; il posto di eccellenza riservato al critico, ben altrimenti congeniale del De Sanctis e dello stesso Carducci maestro della propria giovinezza vociana. Nell'insieme di questi studi De Robertis sentì di avere realizzato la propria aspirazione a determinare la "condizione alla poesia" e di aver saputo per via stilistica rileggere Foscolo secondo i parametri del "gusto" della propria epoca.
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