I madrigali autografi di Torquato Tasso a Carlo Gesualdo (Madrid, Real Biblioteca, ms. II/3281)
Quando Torquato Tasso compose i madrigali che poi sarebbero confluiti nel manoscritto II/3281 della Biblioteca Reale di Madrid non s'immaginava che la loro storia editoriale sarebbe stata tanto lunga e travagliata. Siamo alle soglie del XVII secolo (1592) e il poeta, in soggiorno a Roma, frequentava sovente anche la città di Napoli; lì, tra gli altri, riceveva le visite di uno dei musicisti più importanti del suo tempo: Carlo Gesualdo. È così che tra i due nacque un rapporto di committenza artistica: Gesualdo richiedeva a Tasso i testi per le sue melodie, testi che il poeta gli inviava da Roma allegandoli a una serie di missive. Alla morte di Gesualdo la corrispondenza passò nell'archivio di una piccola biblioteca napoletana e fu successivamente assemblata in un codice composito dallo storiografo capuano Francesco Daniele. Il tutto avvenne in occasione dell'incoronazione di Giuseppe Bonaparte al trono di Spagna (1808), per la quale Daniele lo omaggiò inviandogli la raccolta di versi inediti del Tasso. Da allora, e fino al XXI secolo, dei componimenti non si ebbe più traccia. Nel luglio del 2017 il manoscritto II/328 della Biblioteca Reale di Madrid è stato rinvenuto e identificato come autografo del Tasso: l'edizione critica che qui si propone è di rilevanza scientifica poiché permette di emendare errori e restaurare lezioni perdute, tutti fattori che impedivano la costituzione del testo secondo la volontà dell'autore.
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