Commento della «Divina Commedia». Canti XX-XXIV
Sono gli indovini, i barattieri, gli ipocriti e i ladri i protagonisti di questi canti dell'Inferno dantesco. Nella quarta bolgia (canto XX), gli indovini sono condannati a camminare con il viso stravolto sulla schiena. Personaggio emergente nella bolgia degli indovini è Manto e, con essa, la città di Mantova, che offre a Dante l'opportunità di illustrare la patria del suo maestro: Virgilio. Tra i barattieri immersi nella pece bollente dove si dibatte Ciampolo di Navarra e poi due barattieri sardi: Frate Gomita e Michele Zanche. Tra gli ipocriti sta l'ipocrita più famoso della storia: il sacerdote Caifa. Mentre tra i ladri spicca il brigante sacrilego Vanni Fucci, che, assieme alla stigmatizzazione della bestemmia, lanciata contro Dio da questo dannato, offre a Dante l'occasione per la sua invettiva contro Pistoia, nonché la predizione della sconfitta del partito di Dante - il partito dei Guelfi Bianchi -, nell'agro pistoiese. Il libro (quarto della serie dei commenti di Santino Cavaciuti) ha come caratteristica fondamentale l'attenzione costante all'aspetto poetico del canto. Un aspetto evidenziato, oltre che nelle parole, nei suoni, nelle pause e negli accenti.
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