Satire

Satire

Le "Satire" di Luigi Alamanni non appartengono alla grande tradizione satirico umoristica rinascimentale inaugurata da Ludovico Ariosto. Le "Satire" dell'Alamanni infatti, qui riproposte, in un edizione critica curata da Rossana Perri, si inseriscono all'interno della assai più copiosa produzione di questo "poeta ancora da scoprire", che vanta escursioni in tutti i generi letterari: dalla lirica amorosa all'elegia, all'egloga, all'epigramma, al poema epico e didascalico, per finire alla tragedia, sino alle composizioni religiose dei Salmi penitenziali e alla novella. Le tredici "Satire", curate dalla Perri, in terza rima, furono composte probabilmente fra il 1524 e il 1527 in Francia e date alle stampe tra il 1532 e il 1533 per i tipi dell'editore Sebastien Gryphe di Lione, nel primo dei due volumi delle Opere Toscane, con dedica al sovrano francese Francesco I, novello mecenate sotto la cui egida si colloca pressoché tutta l'attività poetica del fuoriuscito fiorentino Luigi Alamanni (nemico giurato dei Medici visse in esilio dopo la congiura ai danni del Cardinale Giulio dei Medici, poi Clemente VII e la sua avversione alla casata medicea).
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