Vera

Vera

...Conversavano di rado, lui non poteva assolutamente perdonarle quello che aveva visto in teatro. A volte, se lei dormiva, Nikolaj usciva dalla camera da letto, si sedeva accanto al divano dove stava sdraiata e la guardava: il suo viso era pallido, assai più pallido del solito, e per questo quasi irreale, nella penombra riluceva come di un debole chiarore interno; Vera respirava in modo impercettibile, sembrava che non respirasse affatto. Adesso era ancora più bella, e amarla divenne ancora più doloroso. "Vera" è il racconto - quasi il diario - di un uomo innamorato alla follia della moglie. Tormentato dai sospetti, Nikolaj è convinto che Vera lo tradisca. Non le crede quando lei afferma di non capire di che parla e gli giura fedeltà. Tanto più che una voce - doppio immaginario o realissimo genio cattivo - schernisce Nikolaj, lo perseguita, mette crudelmente in luce la sua debolezza. Può davvero sfuggire alle allucinazioni, confuse con la realtà, e al bisogno di far subire a Vera il trattamento peggiore che un uomo possa infliggere a una donna pronta a qualunque sacrificio?
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