Vetro freddo
Non ha ancora finito di mordere la polvere nella trincea di una guerra contro la criminalità organizzata, che assume i contorni di una sfida personale, l'ispettore Riccobono. Trasferito in Calabria dopo essere stato nel mirino della mafia palermitana, rimasto ferito in un agguato sotto casa per aver individuato e incastrato un boss e i suoi accoliti, Salvo è ormai diventato un obiettivo sensibile e si trova alle prese con un fenomeno che rispetto a quello palermitano presenta caratteristiche rivelatrici sulla 'ndrangheta calabrese. Il racconto di un'indagine su un traffico di stupefacenti svela infatti un mondo se possibile ancora più malvagio e spietato di quello che ha conosciuto in Sicilia. Nei paesaggi ostili e antichi dell'Aspromonte l'organizzazione si avvale di una rete localistica ancor più brutale e primitiva. L'ispettore è costretto a cimentarsi con una realtà nuova, dura, ma ancora una volta dimostra che, come un vero mastino, nulla lo induce a mollare la presa sul filo di giorni opachi annebbiati dal fumo delle immancabili sigarette e dalle brume degli appostamenti nei boschi, nello stillicidio dei pedinamenti e della sala ascolto. Una testimonianza diretta di questa guerra di logoramento nella quale il lettore non mancherà di sentirsi coinvolto, interpellato, chiamato a una partecipe e riconoscente solidarietà. Piergiorgio Di Cara, commissario di polizia, ha pubblicato con le Edizioni E/O i romanzi "L'isola nera" e "L'anima in spalla".
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