Un cuore muto
Una storia complessa e coinvolgente, che corre su un doppio binario sotto il segno della passione per il cinema delle origini.In un'afosa estate torinese di oggi, il protagonista ritrova l'attimo perfetto del suo fallimento. Più di vent'anni sono passati: nel '77 è un giovane insegnante che scrive su riviste amatoriali di cinema. L'occasione di un'intervista lo mette in contatto con Norma D'Abate, dimenticata diva del muto, dalla fama effimera ma a suo tempo di una bellezza conturbante. Tra i due si stabilisce presto un clima di complicità tale che Norma si abbandonerà al racconto della sua storia privata: una storia sognante e tragica, segnata dai fasti del cinema torinese e dallo sciagurato incontro con un compagno di set. A quest'uomo è legata l'esperienza traumatica che ha segnato il destino di Norma e che ora avvolgerà l'io narrante, proiettato dalla richiesta d'aiuto della donna in un mondo di atroci, inaspettate rivelazioni. Sullo sfondo, l'Italia del ventennio fascista e quella degli anni di piombo si incrociano e si specchiano.Sergio Pent, avvalendosi di una scrittura densa e incalzante, costruisce una storia sulla falsariga dei melodrammi del muto, inserendola costantemente nella storia vera di una generazione che ha visto spegnersi tante illusioni con le bombe del terrorismo. Un romanzo con una solida costruzione dell'intrigo, tenuto teso dalla suspense e reso nobilmente malinconico dalla memoria.
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