Una barca di uomini perfetti
Dopo "Il mare guasto", Maurizio Braucci torna al lettore con tre racconti lunghi di insolita tensione e originalità. L'ambiente dei primi due è affine a quello del suo romanzo e ci costringe al confronto con ragazzi del cosiddetto sottoproletariato urbano, male amati, con pessimi esempi adulti attorno a loro, insofferenti e crudeli. Una sottile vena fantastica si insinua in queste storie di furia e tempesta, in contesti perennemente instabili e violenti. Di questi ragazzi si occupano figure di 'operatori' istituzionali o 'volontari', in buona o cattiva fede, generosamente disposti a capire e a dare oppure gelosamente attenti al proprio tornaconto, la cui azione risulta insufficiente e inefficace. Nel terzo racconto Braucci effettua una sortita in un ambiente altro, in un mondo borghese che ha anch'esso i suoi capri espiatori, ma nel quale si risponde alla tragedia sociale (gli scontri di piazza, l'arroganza del potere, la fragilità dei 'movimenti', l'assenza di sbocchi politici convincenti e l'impossibilità di grandi speranze) in modi parziali e superficiali, dentro l'eterna commedia delle ideologie e dei ruoli. Non somiglia a molti altri libri, "Una barca di uomini perfetti", ma conferma il talento di uno dei nostri giovani scrittori più azzardosi e morali, perlustratore di mondi non raccontati o mal raccontati, e di un modo di raccontare tra realtà e visione, doloroso e inquietante. Maurizio Braucci è nato a Napoli nel 1966. "Il mare guasto" ha vinto diversi premi in Italia ed è stato tradotto e premiato anche in Francia.
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