La fine di Horn
Si è detto di questo romanzo che è uno "Spoon River" della Germania dell'est. Ambientato negli anni grigi dello stalinismo, racconta la vita di Horn, uno storico suicidatosi dopo l'espulsione dal partito comunista, non sopportando il clima soffocante di accuse, delazioni e conformismo. Come nel precedente romanzo "L'amico estraneo", l'autore rifiuta qualsiasi tentazione manicheista. Ma nello stesso momento, attraverso la semplice descrizione degli avvenimenti, pronuncia una condanna inappellabile della mostruosa normalità di una rispettabile cittadina tedesca, del terrore perbenista, piccolo-borghese, dei suoi abitanti, della loro grettezza e del loro gelido gusto dell'ordine, per cui, senza soluzione di continuità, passeranno dal nazismo allo stalinismo.
Momentaneamente non ordinabile