Il silenzio del pattinatore

Il silenzio del pattinatore

"Il silenzio del pattinatore" si inaugura con la figura comica e inquietante di uno strangolatore in guanti di gomma: un pazzoide lunatico dall'aria mite e perfino tenera che l'adolescente narratore incontra sul treno per Irun. Ma non è nel terrore della plausibile vittima che risiede la malia e la chiave del racconto, bensì in ciò che quelle mani inguainate di gomma rosa possiedono: il dono fatidico di trasmutare una manciata di centesimi in oro puro. Pure negli altri racconti prevale un'atmosfera allucinata e notturna, con rimandi a Borges, a Poe, ma anche al cinema di Bunuel o del Fellini più onirico e sontuoso. Quello che tassello dopo tassello de Prada mette in scena è un mondo nel quale si compongono i quadri di una mitologia che attinge tanto dall'universo familiare e domestico dell'infanzia quanto dal popoloso scenario della cultura pregressa della Spagna falangista.
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