Semiofood. Comunicazione e cultura del cibo

Semiofood. Comunicazione e cultura del cibo

Leggere la cucina come si legge un libro, un quadro, un film. Capire la storia del cibo, dall'antichità alla nouvelle cuisine. Scriverne un'antropologia. Disegnarne una semiotica. Da Petronio al commissario Montalbano, dalla Bohème a Gualtiero Marchesi: un viaggio fra i segni che identificano il nostro rapporto con il cibo. Che il nostro rapporto con il cibo e la cucina sia un fenomeno eminentemente culturale è risaputo. Da Lévi Strauss in poi non c'è antropologo, storico, semiologo che non abbia indagato questo campo alla ricerca del senso sociale delle pratiche culinarie. Mai nessuno, però, ne ha tentato una lettura organica, capace di dare un senso complessivo a una pratica che attraversa le epoche, le connota sul piano storico, estetico, del costume. Capace di farci capire che con il cibo comunichiamo il nostro ruolo nella società, il nostro status economico e culturale o, più ancora, la nostra idea del mondo e delle sue gerarchie. Dalla cucina contadina al cibo nel mondo globalizzato, semiologi e antropologi compiono un percorso inedito e avvincente attraverso epoche e luoghi, pratiche di consumo e rappresentazioni estetiche. Per capire perché "parliamo come mangiamo".
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