Le donne si profumano troppo

Le donne si profumano troppo

Le donne si profumano troppo? Difficile dare una risposta. Così come è complicato spiegare perché una donna con un marito innamorato, una figlia, un bel lavoro, degli amici, insomma con tutti i presupposti per essere appagata, perda la testa per un uomo convinto che "L'amante sta al marito come il brillantante al sapone. Solo il brillantante può restituire la lucentezza ai colori opacizzati dall'uso." Lucia Severini, per tutti Ciotola, ha una relazione segreta e incomprensibile con il Direttore di un teatro che metterà in crisi la stabilità di una vita in apparenza tranquilla e serena dandole in cambio solo dolore. Ciotola si rende conto dell'aridità del suo amante, sa che questa storia non potrà avere futuro e, soprattutto, vorrebbe capire come sia stato possibile farsi coinvolgere in un rapporto senza averne visto i pericoli. "Rimuginava nel tentativo di capire perché dopo aver percorso per cinquant'anni un sentiero a volte impervio ma lineare aveva trovato una curva e dietro la curva un paracarro; perché non l'aveva schivato, era lì, ben visibile, perché lo non aveva evitato? Perché non aveva capito in tempo che colui che pareva assecondare il gioco in realtà lo conduceva?" Con vivacità ma anche durezza l'autrice, lontana da pre e post giudizi, si limita a raccontare. L'ultima sentenza, infatti, spetterà al lettore.
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