Gesù, fate luce
Nofi, Napoli e provincia, tra il fascismo e la partenza degli Alleati dal Sud, sono lo sfondo dei dodici racconti che compongono questa silloge, pubblicata per la prima volta nel 1950. Sono storie che parlano di un'umanità dolente e affaticata colta nella sua quotidianità: la coppia che litiga scomposta, il mutilato finto-zoppo che sbarca il lunario sotto i fascisti, il mendicante che sfama i suoi rubando dalla cantina di un convento, la passione selvaggia e rovinosa di un contadino per una coetanea. Con una scrittura scabra ma trepidante, Domenico Rea illumina ora lo sguardo di un uomo, ora la tensione di un sentimento, ora il vociare di un cortile, riuscendo a fondare ogni racconto sul sottile confine che c'è tra tragico e comico.