Il campo 29

Il campo 29

"Il campo 29" racconta un fatto storico probabilmente sconosciuto ai più: la prigionia, durante la Seconda guerra mondiale, di circa diecimila ufficiali italiani concentrati in quattro campi a Yol, ai piedi della catena himalayana. Ma in realtà il campo 29 non esisteva, c'erano il 25, il 26, il 27 e il 28, il 29 era solo nel gergo dei prigionieri perché quando ne moriva uno dicevano "è andato al 29". Sergio Antonielli descrive le sofferenze fisiche - la denutrizione, la febbre del filo spinato, il clima insopportabile - ma soprattutto concentra il suo racconto sulla prigionia come condizione esistenziale. La sospensione della vita nel campo, le ore trascorse a riprendere le proprie attività nel punto dove le si erano lasciate: il professore studia, il commerciante traffica, il sarto taglia e cuce. Un'amara e fittizia recita collettiva per cercare di mascherare il progressivo disfacimento dell'uomo e tentare, se possibile, di sopravvivere.
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