Pensare la pornografia. Tutti la consumano, nessuno sa cos'è
Che cos'è la pornografia? E' veramente così difficile definirla? E' un'invenzione moderna o al contrario ha accompagnato l'intera storia dell'uomo? È un'insidiosa forma di discriminazione sessuale, un attentato alla dignità umana o un raffinato divertissement? Nuoce alla gioventù? Fa diventare ciechi? Questi argomenti sono spesso utilizzati come punto di partenza per giustificare i divieti e le condanne etico-sociali della pornografia, un universo celato dietro imbarazzati no comment che nascondono il reale impatto sulla realtà di questo mercato: qualcuno li avrà pur spesi 993 milioni di euro all'anno in un paese come l'Italia, primatista mondiale in tre categorie: frequenza alla messa domenicale, incremento demografico zero e consumo del porno. "Pensare la pornografia" non è una semplice difesa della pornografia, ma una critica del moralismo dilagante, del massimalismo etico di stampo religioso che sembra ormai minacciare il concetto stesso di Stato laico, un fantasma contro il quale è sempre più necessario usare le armi della ragione.Commento critico di Pietro Adamo.