La gioia di uccidere
E una notte di dicembre. Un treno taglia i campi di grano bui del Midwest. Tra i sedili sporchi dell'ultima carrozza, un ragazzo e una ragazza fanno l'amore. Sono entrambi quindicenni e si sono appena conosciuti. I lloro è un sesso affamato, adolescente, li eccita l'idea che qualcuno possa scoprirli e sanno che dopo quella notte non si vedranno mai più. Quarant'anni dopo, il ragazzo è ormai un uomo. In una sera di temporale, si è rintanato in una casa isolata tra i boschi del Minnesota, davanti a una vecchia Underwood. E uno scrittore e vuole scrivere di quella notte, della ragazza del treno, ma più si addentra nei ricordi, più frammenti di altre immagini riemergono dalla sua memoria, confusi e crudeli. L'anziano pedofilo che ha procurato a lui e al suo amico David una ragazza a pagamento. Il cadavere gonfio e violaceo di Joseph, un altro amico d'infanzia, annegato in circostanze misteriose. Lo stesso David a letto con sua moglie, in casa sua. La notte in cui ha tagliato la gola a Shelley Duvall. E poi il romanzo che ha scritto su un sanguinoso omicidio, un gorgo di erotismo e tragedia, violenza e innocenza, in cui la morale è sempre una variabile, mai un valore assoluto. L'unico modo per liberarsi di quei fantasmi è scrivere...
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