2041
2041. L'Italia è governata dal Partito Nazionaldemocratico, che osserva e gestisce ogni aspetto della vita dei cittadini tramite l'Ente di Programmazione Nazionale. Ogni possibilità di scegliere della propria vita è stata sradicata, ogni forma di libertà e autodeterminazione cancellata. Gli occhi dell'Ente sono ovunque, nei posti di blocco per le città militarizzate, nei nuovi palazzi dell'edilizia popolare, persino negli ascensori e nelle case, e ovunque arrivano le sue mani: basta che un funzionario trasmetta l'ordine e un'intera famiglia può, da un giorno all'altro, venir deportata oltremare, in una delle colonie africane. E proprio nel palazzo dell'Ente alveare da dove una nuova classe di burocrati e colletti bianchi gestisce silenziosamente i destini generali - lavora il protagonista di questo romanzo, un brillante funzionario con una mente rapida, predisposta al calcolo, un fratello militare in una zona di frontiera e un appartamento dove vive con l'anziana madre. Si occupa di riorganizzazione demografica a scapito delle minoranze e delle debolezze sociali, e la sua è una vita interamente incentrata sulla carriera. Mai una sbavatura, mai un attimo di esitazione o pietà, solo la volontà feroce di arrivare ai piani alti. E proprio quando questa possibilità comincia a prendere forma, è l'improvviso emergere del bisogno di amare ed essere amato a fargli rimettere in discussione tutto ciò per cui ha lavorato fino a quel giorno...