Picasso illustratore. Catalogo della mostra (Bari, 7 ottobre-15 novembre 2006; Milano, 15 febbraio-18 marzo 2007)
Fondamentale per arricchire il cammino di conoscenza di un artista dalla produzione enorme e tanto sfaccettata, questo testo ci presenta un Picasso tutto da scoprire, creatore di 'libri d'artista' che nella prima metà del '900 fecero la fortuna dei più importanti editori dell'epoca, ma sempre fedele alla sua natura di uomo fuori dal coro. 90 tavole originali e litografie mettono in evidenza il Picasso grafico, alle prese con l'illustrazione di opere quali "Le metamorfosi" di Ovidio o "Il capolavoro sconosciuto" di Honoré de Balzac. Le straordinarie doti dell'artista spagnolo, come di consueto sperimentatore delle tecniche più disparate, hanno dato vita ad opere che, grazie loro alla forza emotiva, si rendono autonome dai testi, dando vita a una produzione grafica sorprendente, quasi indipendente e prioritaria rispetto a quella pittorica. In contatto con l'ambiente poetico e letterario, Picasso illustrò molti libri di scrittori suoi amici, quali Max Jacob, Tristan Tzara, Paul Eluard, Jean Cocteau, ma senza dimenticare i capisaldi della letteratura classica. È certo che molte delle sue creazioni nacquero da complicità con gli autori, da sperimentazioni congiunte, dove letteratura e pittura si fondono inscindibilmente. Le tavole rappresentano un compendio assai esemplificativo delle tematiche più proprie dell'artista spagnolo, dalla mitologia all'erotismo, dalla creazione artistica alla tauromachia, ed esprimono un'intensa forza emotiva, nata dalle sue inquietudini intellettuali generate da un immaginario fantastico. La raccolta mette in evidenza il Picasso grafico, straordinario sperimentatore (l'acquatinta, la puntasecca, il bulino, la xilografia) che spesso stampava da sé le sue opere, e presenta al pubblico un maestro del segno che produsse nella sua vita più di 2500 incisioni (la prima fu eseguita a Barcellona nel 1899) con una passione e un'abilità tecnica tali da far apparire al confronto l'attività pittorica quasi accessoria, e che si affermò come il maggiore incisore del XX secolo, il primo, il più originale, il più innovativo nei contenuti e nelle tecniche. La sua produzione grafica si snoda, infatti, in un percorso parallelo rispetto a quello pittorico, ispirando talvolta anticipazioni di soluzioni formali e tecniche che la maggior duttilità espressiva del mezzo grafico gli permetteva di mettere in atto prima che in pittura.
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