Dadada. Dada e dadaismi del contemporaneo 1916-2006. Catalogo della mostra (Pavia, 7 settembre-17 dicembre 2006)
"Dada è vivo e lotta con noi. L'unico movimento (primo manifesto, 1918), fra tutte le avanguardie del XX secolo, a non morire per consunzione ma per eutanasia per mano del suo teorico, Tristan Tzara, nel 1924, che fa l'annuncio funebre: 'Dada è morto!'. Ma il dadaismo non è stato soltanto un rinnovamento dei linguaggi dell'arte quanto piuttosto un vero e proprio 'global trend' di creatività e comportamenti alternativi, un'etica resistenziale a fondo anarchico e nichilista che corre da Parigi a Berlino, da Zurigo a Colonia, da New York fino in Russia, dall'Italia al Giappone al Sud America. L'ampia mappa espositiva mette in scena documenti, poesia, pittura, scultura, collage, musica, film e fotografie che ribadiscono la fertilità di un movimento che ha trovato il suo laboratorio più struggente nella controcomunità estetica intorno al 'Cabaret Voltaire'. Un atto di forte difesa estetica contro le ipocrisie della società e la carneficina della prima guerra mondiale." (Dal saggio "Il dada è tratto" di Achille Bonito Oliva)
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