Alberto Issel. Il paesaggio nell'Ottocento tra Liguria e Piemonte. Catalogo della mostra (Rapallo, 29 aprile-30 luglio 2006)
Una panoramica sulla pittura di paesaggio nell'Ottocento tra Liguria e Piemonte illustrata attraverso i dipinti e i disegni di un grande protagonista, Alberto Issel (Genova 1848 - 1926), e di altri artisti suoi contemporanei come Alfredo De Andrade, Antonio Fontanesi, Ernesto Rayper, Serafino De Avendaño, Tammar Luxoro, Vittorio Avondo, Carlo Pittara. Prendendo spunto dal dono della tela di Alberto Issel "Il pittore Rayper mentre dipinge a Carcare" da parte di Miriam Chiareno Bonamico al Museo Attilio e Cleofe Gaffoglio, il volume pubblicato in occasione della mostra a Rapallo, intende rappresentare i temi che hanno caratterizzato la produzione artistica dei pittori liguri e piemontesi nel periodo che va dalla metà degli anni sessanta agli anni ottanta dell'Ottocento. La nascita di un cenacolo nel quale in così pochi anni in un amore disinteressato per l'arte i pittori hanno prodotto numerosissimi dipinti, mirando sempre a rappresentare il vero: dagli scorci di paesaggio rurale, dalla quiete dei boschi, alle marine, dai momenti di vita contadina a quelli di vita marinara e militare. L'intensità artistica e umana della loro presenza nei luoghi prescelti più confacenti al loro gusto trovano testimonianza attraverso le opere nelle quali si ritraggono l¿un l¿altro, assorti e compresi mentre dipingono immersi nel paesaggio. Il volume non suddivide i dipinti seguendo l'appartenenza ligure o piemontese degli autori né li raggruppa secondo le tipologie tradizionali "Scuola Grigia" e "Scuola di Rivara", ma cerca al contrario la peculiarità di una "prosa poetica", come scrive Francesco Poli, connotata da un¿affascinante ambiguità fra sensibilità moderna e nostalgia del passato, che nel linguaggio pittorico si caratterizza piuttosto nel senso di una significativa evoluzione nella continuità che in quello della rottura stilistica. Si vuole presentare quell'atmosfera fervida di novità che ha pervaso la produzione pittorica di paesaggio tra Liguria e Piemonte, che attraversata da un rapporto interregionale e internazionale, si è tradotta in una singolare fusione intellettuale e sentimentale protrattasi per oltre quindici anni. La terminologia che sembra enfatizzare le identità culturali regionali è, dunque, assolutamente fuori luogo, visto che i pittori, quasi tutti di classi agiata, hanno frequentemente soggiornato in Francia, in Svizzera e in Italia tra Firenze e Roma.
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