Antonio Citterio. Architettura e design
Antonio Citterio non è una archistar, né un rivoluzionario, non ama i gesti eclatanti e non segue le mode. Nell'"era della spettacolarizzazione" la sua abilità è nell'elevare la normalità a rango di eccezionalità lavorando sui dettagli, sui materiali, sulle finiture, sull'organizzazione delle funzioni, sull'integrazione della tecnologia, sulle prestazioni. Grazie a una straordinaria capacità di osservare i contesti di vita e i nuovi scenari di consumo ha introdotto innovazioni silenziose che hanno cambiato non solo la percezione degli oggetti - come gli imbottiti o le sedute - ma anche la conformazione di alcuni ambienti domestici - si pensi alla sua ricerca sul sistema bagno o sul sistema cucina. Antonio Citterio rappresenta l'eccellenza del design italiano nella sua versione contemporanea: qualità, discrezione, leggerezza ma anche capacità di dialogare con l'industria. È l''homo faber', figlio di quella cultura architettonica milanese, fondata da maestri quali Ponti, Caccia Dominioni, Albini, Castiglioni, Gardella, Magistretti, per cui il gesto compositivo non è mai eclatante e l'architettura, gli interni e gli arredi rispondono a una visione unitaria del progetto.
Momentaneamente non ordinabile