Aaron
Aaron è uno studente universitario di vent'anni che trascorre l'estate a studiare, confinato nella sua stanza. Ma ha altre cose per la testa. Amici, amori, il futuro che gli si apre davanti: passa tutto in secondo piano. Neanche i suoi amati fumetti di supereroi riescono più a distrarlo. L'unica attività che lo placa è osservare dalla finestra un ragazzino che gioca a calcio sotto casa, tutto solo. Emerge pian piano un'attrazione tanto inaccettabile quanto impossibile da ignorare. Come reagire, a chi dirlo? Si può continuare a negare ciò che già si sa? Aaron si sta realmente trasformando in un mostro? Ben Gijsemans scandaglia le profondità dell'animo umano, prendendo di petto il tabù più intollerabile. L'inquietudine che ribolle silenziosamente sotto la pelle, lo scontro tra attrazione e disgusto, rassegnazione e riluttanza, accettazione e rifiuto di sé, sono ritratti con un segno meticoloso che trova ispirazione nell'età d'oro delle strisce a fumetti per arrivare fino alle forme più consapevoli dell'avanguardia.