“Non riesco a pensare che al modo in cui metterò su carta quello che mi sta succedendo […]. Qualunque cosa accada sarà un libro fantastico, ci si può aspettare di meno da Daniel Brodin?”. “Il ladro di libri” finisce con queste parole, quasi di fretta. Non racconta una vera e propria fine. Ci lascia col dubbio affascinante che sia proprio il libro di Brodin, quello che abbiamo appena finito di leggere. O magari è la sua introduzione. La voce narrante in prima persona che ci ha accompagnato lungo tutto il percorso pare avercelo suggerito, ma “Il ladro di libri” è scritto (e disegnato) da Alessandro Tota e Pierre Van Hove non da Daniel Brodin…
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