Sammy Harkham è un punto di riferimento mondiale per l’editoria e la produzione indipendente. L’approccio naif, il segno sottile, la linea tremolante, a volte incerta, manifestano una dose omeopatica di inquietudine. Come nella splendida “Poor Sailor” dove lo stile grafico finisce per innervare la sceneggiatura (e viceversa) con le proprie caratteristiche in una eco poetica molto elegante perché ha il pregio di non essere didascalica ne pleonastica. Sammy si esprime a piccoli sussurri. La storia procede in scenari surreali, l’orizzonte emotivo è disincantato.
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