A carte scoperte. I flussi di denaro nel gaming tra riciclaggio e criminalità organizzata
Il mercato dei giochi ha registrato negli ultimi anni una rapidissima espansione, sia attraverso la rete fisica sia a distanza, con una raccolta complessiva aumentata da 15 miliardi di euro del 2003 a 61,4 miliardi del 2010, corrispondenti al 4% circa del PIL. Non solo, le corrispondenti entrate erariali si sono attestate a 9,9 miliardi di euro (9,4 miliardi nel 2009) e i dati pubblicati dall'Aams confermano il trend positivo anche per il 2011. La crescita del mercato ha trovato, inoltre, impulso anche nella progressiva riduzione del carico fiscale - in media, dal 19% all'attuale 4,25% - e dall'anticiclicità del comparto all'accentuarsi della crisi. Un mercato molto vivace quello del gioco, che tuttavia presenta delle criticità marcate sul fronte della criminalità organizzata. Come rilevato dalla Commissione Antimafia, il settore rappresenta ormai un grande bacino utilizzato per l'attività di riciclaggio del denaro sporco da parte delle mafie. Gli enormi flussi finanziari che lo caratterizzano e una farraginosità di regole imposte dall'Aams finiscono per rendere abbastanza semplice l'attività di riciclaggio, rendendolo il marketplace ideale per questo tipo di attività illecita. L'obiettivo di questo libro è appunto approfondire, con contributi di spessore da parte di tutti i soggetti che a vario titolo partecipano a questo mercato, il legame esistente tra i flussi di denaro generati dall'attività di gaming e i possibili modi per renderli più trasparenti e tracciabili.
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