Long play e altri volteggi della puntina

Long play e altri volteggi della puntina

"L'interpretazione della figura di Adorno astretta a quella di un severo moralista che con accademica alterigia disprezza il momento della diffusione culturale, l'arte di massa e la musica di consumo, è diventata una filastrocca, una canzone da organetto. Certo, sarebbe una sonora sciocchezza affermare che tale interpretazione sia priva di fondamento. Non lo è affatto. Ma il vero punto dirimente è che ormai questa lettura sembra essere passata in giudicato, ha assunto per la vulgata postmodernista la certezza del dogma, dell'articolo di fede: Adorno era solo un pessimista elitario e amareggiato in cerca di conferme per avvalorare la propria repulsione verso i consumi di massa e la riproducibilità tecnologica ad essi strettamente connessa, uno snob che arriccia il naso appena sente odore di musica popolare. Ma siamo sicuri che le cose stiano davvero così? E una condotta intellettualmente corretta quella di fargli il quarto grado con la pistola puntata alla tempia sull'importanza e i destini dell'arte non auratica, dimenticandosi del fatto che proprio Adorno è stato uno dei pochissimi filosofi del Novecento ad aver affrontato la materia con adeguati strumenti teorici e ad aver perfettamente compreso che quella e non altra era la sfida del secolo?" (Dalla prefazione di Massimo Carboni)
Al momento non disponibile, ordinabile in 3 settimane circa

Dettagli Libro

Libri che ti potrebbero interessare

Legge scout, legge di libertà
Legge scout, legge di libertà

Frattini Federica, Bettinelli C.
Inquisizione. Il regno della paura
Inquisizione. Il regno della paura

G. Salvatore, Toby Green, B. Bracco, Erica Sarnataro
Caso o destino?
Caso o destino?

Martin Plimmer, F. Ossola, Brian King