La sessualità dei bambini non è un affare dei grandi

La sessualità dei bambini non è un affare dei grandi

Dei bambini non si sa niente: il titolo del fortunato romanzo, che rivelò una sessualità cruda e dolente propria del mondo dei giovanissimi, è un richiamo quasi obbligato per il lettore italiano, anche in presenza di un saggio, com'è questo di Lauru, che riflette sul tema a partire dalla celebre teoria freudiana sulla sessualità infantile. Esposti a ogni tipo di immagine, atteggiamento o discorso esplicito, bambini e adolescenti vivono oggi senza la possibilità di un riparo. Persino nella produzione dei giocattoli il confine con il mondo "dei grandi" si è fatto sempre più labile e ambiguo. Come se la mente infantile potesse accogliere tutto, si ostenta da parte degli adulti una "naturalità" frutto soprattutto di scarsa consapevolezza e disattenzione. Programmi televisivi, pubblicità, giochi, abbigliamento: l'ipersessualizzazione di forme e linguaggi si intromette nelle fantasie, innescando un'eccitazione sproporzionata, che nei soggetti più fragili si traduce in patologie, disordini del comportamento, iperattività. L'autore non pretende di offrire strategie vincenti, ma invita a un'osservazione incantata, rispettosa, non invasiva. Gli spunti di riflessione si susseguono, procedono e si chiudono proprio come in un racconto: una storia che parla di bambini e della grande fatica che devono affrontare - forse oggi più che mai - per crescere nella loro pelle.
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