La ragazza definitiva

La ragazza definitiva

La protagonista di questo romanzo non ha pudore del corpo perché non ha pudore della mente. Ne "La ragazza definitiva", racconto di una iniziazione alla vita e all'amore (col sospetto tragicomico che l'amore possa non esistere), il sesso è una via di conoscenza del mondo, gli eccessi e le amicizie morbose sono una risposta all'inquietudine. Il corpo diventa direttamente linguaggio, come se dalla corteccia ferita di un albero vivo vedessimo stillare linfa lucida e grumosa. Il piacere e la sofferenza sono lì, davanti a noi. Gli altri, gli uomini, le donne, i parenti, i vivi e i morti, vengono sempre perdonati, che siano perversi o casti, buoni o malvagi, belli o brutti. Perché tanto, suggerisce l'autrice, il nostro viaggio nel mondo è breve come un sogno, e i nostri desideri, che sono l'unica cosa vera che abbiamo, sono tutti innocenti. L'autrice mostra una vita vissuta tutta a pelle, senza anestesia, dove si ride anche quando non si hanno troppe speranze. In una girandola di incontri e appuntamenti ci sono una giovane donna che scrive, i suoi corteggiatori, i suoi amici, le sue memorie familiari struggenti e crudeli.
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