Le antiche camere delle terme di Tito e le loro pitture

Le antiche camere delle terme di Tito e le loro pitture

A partire dal 1775 l'editore ed antiquario romano Ludovico Mirri avviò delle indagini archeologiche presso il colle Esquilino. In questo sito si trovavano alcune grandi stanze dipinte, che pur appartenendo al grande complesso della Domus Aurea neroniana, da secoli erano state associate alle soprastanti Terme di Tito. Egli intese rendere noti gli esiti della campagna di scavo condotta in quest'area documentandone la ricchezza: i lavori e le indagini ivi operate si concretizzarono nel 1776, con la pubblicazione di una raccolta di incisioni tratte dalle pitture antiche che erano state riportate alla luce nel corso degli scavi. Mirri volle che tali illustrazioni fossero accompagnate da relative schede di commento introdotte da un saggio inedito. Così all'abate Giovanni Carletti, letterato e poligrafo romano, venne affidata l'esegesi delle tavole, ove si offrissero al lettore strumenti critici e chiavi interpretative, semplificando e mediando il confronto diretto sia con le incisioni, sia con le pitture e gli affreschi da cui esse furono tratte.
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