Metapolitica del Coronavirus. Un diario pubblico
"A parere di Carlo Gambescia quel che sta accadendo in Italia e nel mondo rappresenta una specie di laboratorio sociologico vivente. Dove purtroppo trova conferma la tesi sull'indipendenza dell'agire politico da ogni altra forma di agire (morale, estetico, economico, religioso). Giorno dopo giorno sul suo blog, per un anno - da gennaio 2020 a gennaio 2021 - Gambescia ha verificato che la separatezza del politico si esprime attraverso alcune regolarità o costanti metapolitiche, ossia forme di comportamento sociale e politico che sotto certe condizioni corrono e ricorrono nel tempo. Le reazioni dei governi all'epidemia, a parte qualche eccezione (la Svezia ad esempio), sono la prova che una volta introdotta una logica emergenziale (a prescindere dalla sua necessità o meno), la politica inizia a regredire, più o meno velocemente, verso il suo grado zero. Una condizione, quest'ultima, non invidiabile che rimanda a misure da tribù primitive: interdizione del contatto fisico, isolamento tribale, evocazioni del senso di appartenenza alla tribù, esclusione di tutti coloro che non si sottomettono al potere tribale. E così via". Postfazioni di Alessandro Litta Modignani e Carlo Pompei.
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