Il filo rosso della violenza. Ken il guerriero e i suoi antenati di Hong Kong
Chang Cheh, elaborando un proprio stile personale nella realizzazione così splatter dei suoi wuxapian, si fece pioniere di un modo di interpretare questo genere che non aveva precedenti nell'Hong Kong degli anni Sessanta. E lo stesso discorso vale per "Hokuto no Ken": sebbene uscì all'inizio degli anni Ottanta, cioè circa quindici anni dopo che il sanguinario "Devilman" e il violentissimo "Uomo Tigre" avevano già ampiamente detto la loro in termini di contenuti forti ai limiti dell'esagerazione, la saga di Kenshiro fece un ulteriore passo in avanti, aggiungendo alla crudeltà dei contenuti una spettacolarità della violenza fino ad allora mai incontrata nel mondo dell'animazione.
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