Venditore di oblio
"In questi versi, c'è un viaggio incessante fra l'insularità cubana e l'ancoraggio fisso alla continentalità di Parigi. All'insularità dell'isola natale dell'autrice corrispondono i personaggi che popolano lo spazio, le frasi spontanee, la parte della memoria che né le leggi arbitrarie né i giudizi totalitari faranno mai tacere. Alla terra ferma dell'esilio, al fortunato destino di fare di Parigi la sua casa, corrisponde una parola mordace, un giudizio acuto e il sentimento di vedere con dolore, dalla cima della montagna, la lotta senza fine degli uomini, fra loro e contro tutte le intolleranze." (William Navarrete)
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