Torinoir
"Torinonoir. Racconti che non si potevano concepire in altre città. Racconti apparentemente innocui, riservati, discreti, intimi, che non cercano l'effetto per prendere alla gola il lettore, che non vogliono essere trendy, né imitare gli americani come i falsi 'cannibali romani'. Racconti scritti con semplicità calviniana, che (...) celano un disagio che è il disagio di questa città, apparentemente per bene ma in realtà madre di raffinate follie. Racconti (..) che bisognerebbe assaporare lentamente, magari a Torino, magari nel cuore della notte, seduti su una panchina al Valentino, dopo aver percorso via Roma inseguito dall'eco lontana dei propri passi. O forse erano quelli di altri." (dalla prefazione di Dardano Sacchetti)
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