Quattro quarti
Il destino (unico) della parola si dà tra figura e dizione. E nella disposizione in bianco, di più ancora nella sua deposizione, più che nell'atto sequenziale di scrittura, lettera da lettera: deposizione, come di petali, foglie col vento. O spoglie. Si riesce così talvolta a dare, interni al testo, una serie precisa di rimandi, che stanno segreti alla voce. Si dà risonanza tra loro a quei punti diversi con brevi, incisi visivi: parole staccate in colonna dal margine o altre lontano, chiamate tra loro in corsivo, in grassetto, celate in un altro livello, entro parentesi. Come di là di un vetro che non si potrà a voce perforare. Non potremo mai dirle, per questo. Ed è un modo perfetto di dire: guardarle. [da Appendice, II]