Soltanto balocchi per te
Che i giochi siano un problema di civiltà ce lo ha insegnato Huizinga; che siano anche un problema di scrittura è meno ovvio. Eppure, quello dei giochi è il linguaggio che fonda le radici del nostro Canone occidentale global, attraverso una tradizione antica che riconosce i suoi antecedenti in Dante, Ariosto, in autori che ci hanno insegnato a smontare e a rimontare il mondo come Rodari, oppure ad eluderlo, come King, De Lillo, Wallace, Tabucchi. In questo libro sono raccolte le esperienze di lettura compiute attraverso pagine tramate di partite a Nascondino, a Monopoli, pagine come giocattoli, spazi di un'adolescenza affascinante e pericolosa, le cui storie, ancora vive nel presente, sono molto lontane dall'esaurirsi.
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