Le stelle di Miss Leavitt. La storia mai raccontata della donna che scoprì come misurare l'universo
Nel primo Novecento i 'computer' dell'Università di Harvard erano donne pagate 25 cents l'ora per catalogare i cambiamenti delle posizioni delle stelle fotografate dai telescopi. In un periodo storico in cui la carriera scientifica era di fatto preclusa al genere femminile, un'astronoma quasi dimenticata dalla storia, Henrietta Swan Leavitt, in lotta per tutta la vita contro una salute precaria, definì una nuova legge fisica che avrebbe cambiato per sempre il campo della cosmologia: la relazione riscontrata tra le dimensioni e la luminosità delle stelle variabili giganti permise di stabilire un metodo - utilizzato ancora oggi - per misurare le distanze tra le galassie. Con questa geniale intuizione la Leavitt sconfisse l'idea dominante dell'epoca che l'universo fosse limitato allaVia Lattea. Con "Le stelle di Miss Leavitt" George Johnson ci regala il ritratto brillante e a tratti quasi romantico di una donna capace di aprire gli occhi della fisica alla vastità incalcolabile dell'universo, ma anche afflitta da una tragedia quotidiana che sconvolse la sua vita. Un racconto avvincente di come sia possibile 'misurare' l'universo e, allo stesso tempo, la storia commovente di un genio dimenticato.
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