Il «Testo unico» sulla sicurezza nei luoghi di lavoro
Con il decreto legislativo n. 81 del 9 aprile 2008, recante "Attuazione dell'articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro" si conclude un iter legislativo finalizzato al riassetto e alla riforma delle disposizioni vigenti in materia di salute e sicurezza del lavoratori nei luoghi di lavoro, durato oltre trent'anni. Il provvedimento normativo è certo voluminoso, essendo costituito da 306 articoli, suddivisi in 12 titoli e 51 allegati. La finalità del d.lgs. è realmente quella del riordino, del coordinamento, della riorganizzazione, dell'abrogazione, nonché, in molti casi, della revisione, della ridefinizione, della novazione, dell'implementazione della vigente legislazione posta, nell'arco di sessant'anni, a (stratificato e disordinato) presidio della sicurezza e della salute dei lavoratori sul luogo di lavoro. Tuttavia il d.lgs. n. 81/2008 non è un "testo unico", in quanto, non disciplina affatto interamente la materia. Non si tratta, dunque, di una nuova "rivoluzione copernicana" della materia antinfortunistica, bensì, più semplicemente, di una evoluzione normativa, indubbiamente significativa, eppure in gran parte vincolata dalle direttive comunitarie, da cui larghissimamente discende, attuata nel solco profondo segnato dai decreti degli anni '90 e più recentemente, dalla legge n. 123 del 3 agosto 2007.
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