Oltre il patto autobiografico. Da Barthes a Coetzee

Oltre il patto autobiografico. Da Barthes a Coetzee

Autobiografie al presente, in terza persona, anonime, fantastico-grottesche, autodenigratorie; e ancora: otobiografie, altrobiografie, autofinzioni, biografie e interviste fittizie. Sono solo alcune delle forme che eccedono la celebre teorizzazione di Philippe Lejeune, che con Il Patto autobiografico (1975) ha rifondato gli autobiographical studies; forme che costringono a estendere via via le definizioni e gli spazi letterari delle scritture della vita. Partendo da una ricognizione storiografica sull'impatto del post-strutturalismo (in particolare di Roland Barthes, Jacques Derrida e Paul De Man) sull'autobiografia contemporanea, Lucia Fiorella prende in esame questi casi-limite a livello sia teorico sia critico, illustrando gli aspetti sperimentali delle opere di grandi innovatori del genere, soprattutto J.M. Coetzee, ma anche di artisti come Emilio Isgrò e Christoph Schlingensief.
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