Storie del pomeriggio. Ovvero i vicendevoli amori di Conrad e Riccardo Frottola
L'infanzia degli eroi romanzeschi desta sempre grande interesse (meglio non destarlo prima delle nove, il grande interesse, se no si mette di malumore). Pensate come sarebbe bello conoscere le prodezze di Sandokan piccolo: come la mamma lo spupazzasse scompigliandogli quella barbaccia che tanto terrore avrebbe suscitato un giorno negli Inglesi; come il papà, pianista di vaglia, postale, cercasse di iniziarlo alla musica classica, ricevendo per tutta risposta delle risate pantagrueliche (omeriche! gemeva scoraggiato il pover uomo); come il piccolo San, insofferente alle lezioni della segaligna miss inglese (!), avesse, prima sforacchiato con la punta del kriss, poi distrutto a colpi di yatagan il pianoforte. Il birichino, bontà sua, non aveva gemelli. Conrad sì, e lo stesso si può dire, entro certi limiti, di Riccardo.
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