Leggere la cenere. Saggi su letteratura e censura
San Paolo, mentre battezza gli abitanti di Efeso considera beati gli uomini che si sono liberati della magia e hanno gettato i libri nel fuoco, sulla pubblica piazza. Nulla sembra più definitivo, agli occhi del censore, della veloce combustione delle pagine che si accartocciano su se stesse trasformandosi in cenere. Dal rogo della biblioteca di Tebe decretato dal faraone Akhenaton per preservare il monoteismo fino al rituale nazista affidato al fanatismo degli studenti e officiato nel 1933, sulle piazze tedesche; dalla biblioteca maya consegnata alle fiamme dai vescovi spagnoli nel Cinquecento dei conquistadores fino al fuoco appiccato al cospetto di conniventi osservatori internazionali che nel 2004 ha ridotto in cenere la Biblioteca coranica di Baghdad... La storia della letteratura è costellata di scrittori inquadrati dall'occhio del potere che sorveglia e punisce, costretti spesso a stracciare le loro pagine... Scrittori vessati dalle forbici del controllo previo, da una fatwa con cui un'autorità incita all'assassinio dello scrittore e dei suoi traduttori per riscattare l'ipotetica offesa arrecata al potere religioso. O ancora scrittori talvolta sentinelle di se stessi, vittime di quel processo comportamentale che determina, nella coscienza, il soffocamento delle idee e che agisce attraverso meccanismi complessi e dolorosi di autocensura.
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