Panta rei (il fiume che scorre)
Una telefonata giunta nel cuore della notte, nella quale il fratello annuncia a Stefano la morte improvvisa del padre, segna un profondo stravolgimento nella vita del protagonista. Il ritorno nella città di Bellaria, dopo vent'anni di assenza dall'America Latina, fa riaffiorare ricordi e sensazioni ormai sopite nella mente e nel cuore di Stefano. Il desiderio di riprendere i contatti con il suo ambiente e i vecchi amici si fa prepotente; l'incontro con l'amico del cuore, Max, lo porterà a vivere situazioni estreme e quasi irreali. La storia narrata nel libro è incalzante, coinvolgente, il lettore segue con ansia le avventure paradossali in cui viene trascinato il protagonista e partecipa con empatia ai suoi stati d'animo. Panta rei è un romanzo sì d'azione, ma al quale ci si deve avvicinare tenendo conto anche di altre chiavi di lettura. C'è il lato intimistico ed emotivo, dove l'autore esprime con forza le proprie idee sull'amore, la fede e il significato di carità; quello dove affronta la dura realtà politica e sociale dei paesi latino-americani schiacciati dagli anni bui della dittatura con strascichi che affiorano ancora oggi. Infine Panta rei sostiene quasi con caparbietà, attraverso le parole di uno dei personaggi chiave, Illia, che "l'arte ci salverà". Arte intesa come percezione delle situazioni e spinta verso la ricerca della "perfettibilità" umana, attraverso il continuo miglioramento del proprio spirito.
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