La città sfinge. Rilettura in tre atti della novella di Nastagio
"Alla fine dell'immensa pianura, sull'orlo della terra... Una Roma in ritardo, una Venezia troppo in anticipo." "La pazzia gli ha donato l'autorità, quando si parla di lui le bocche ammutoliscono, i visi sbiancano. Incute rispetto. E tanto meglio se lo incutesse anche al popolo. Il popolo non è solo capace dicredere alle favole, di lavorare e di far figli: è anche capace di usare i bastoni." "Si può vivere benissimo senza terra. E solo da morti che ne abbiamo bisogno. Allora ce ne sarà abbastanza per tutti noi." "Non sono loro i veri padroni. Lo credi anche tu, lo so. I Da Polenta sono sangue brullo, privo di radici. Non sanno governare, non lo meritano."
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