La mano dell'organista
La narrazione è frizzante e leggera come un merletto, e accompagna il lettore indietro di due secoli nella campagna della bassa Lombardia. La trama è accativante e sospinge il lettore verso la conclusione pur senza l'affanno dei noir polizieschi. La struttura della narrazione è ben equilibrata e alterna sapientemente momenti di azioni e rivelazioni a descrizioni, considerazioni e flash-back. La caratterizzazione dei personaggi è vivace e relistica: le figure si stagliano nitide sullo sfondo del paesaggio padano e rivelano i propri tratti peculiari nel bene e nel male. Le descrizioni paesaggistiche e ambientali sono come dei pregevoli cammei che valorizzano l'insieme e rendono merito alle bellezze della compagna e dei suoi piccoli centri rurali. L'unico rammarico è... che sia già finito!