Le ricette dei miei ricordi panteschi
Sono i ricordi della propria infanzia e della propria giovinezza a suscitare nell’autore il bisogno di scrivere per stabilire un ponte ideale fra un mondo ormai passato e il presente in cui i giovani stentano a prendere piena consapevolezza della propria identità. Tramandare piccole storie, sapori, profumi, colori, che non debbono andare perduti e che debbono costituire una solida base e una continuità per le nuove generazioni. Una serie di ricette di cucina a cui si associano quadri di vita quotidiana di un passato non tanto lontano ma che ormai è altro rispetto agli sviluppi della tecnologia e soprattutto dei modi di comunicare. I ricordi diventano il testimone ideale passato alla figlia, simbolo della nuova generazione, che deve conoscere realtà che non possono andare perdute perché sono l’essenza stessa e il valore della vita di intere generazioni. Non ci può essere separazione fra ciò che è stato appena ieri e che oggi appare così lontano. Anche il mondo agricolo è mutato, gli stili di vita sono mutati, la necessità di produrre sempre di più e a basso costo ha fatto perdere di vista che ciò di cui ci nutriamo è un concentrato del mondo che ci circonda. Un acino di uva appassita denso di aromi, di zuccheri, di sapori intensi è la quintessenza dell’esistenza umana, racchiude mille storie non espresse come l’intensità aromatica di una foglia di basilico. E allora tutto non è nostalgia ma un legame che deve essere identità e libertà.
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