Austerloo e altre battaglie
La voce lirica di Daniela Crasnaru, con la quale il lettore italiano può oggi entrare finalmente in contatto in maniera più significativa e sistematica, è di certo destinata a segnare una presenza importante nella conoscenza, anche in Italia, della cultura letteraria romena degli ultimi decenni. Le trentadue poesie qui raccolte e tradotte, in prevalenza d'amore (ovvero, secondo il linguaggio della critica romena, erotiche, dove solo una moderna androginia dello spirito sembra frenare a tratti la carnale, insistita femminilità del soggetto), esprimono in realtà, meglio di tanti saggi e trattati di sociologia, lo scacco che accompagna la libertà, in ultima istanza la condanna alla libertà dell'uomo contemporaneo, soggiogato da una modernità che porta in sé un'inquieta voracità esistenziale, un male oscuro che - come è stato icasticamente scritto da (e ridetto a proposito di) Pier Paolo Pasolini conduce verso "una disperata vitalità".
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