La pedagogia scientifica in Italia tra Ottocento e Novecento
La fortuna e le vicende della pedagogia scientifica sono state in Italia alquanto travagliate. Se si eccettua Maria Montessori non sono esponenti di rilievo e di levatura internazionale che abbiano contribuito a dare nei secoli XIX e XX un apporto originale alla ricerca scientifica e sperimentale nell'ambito della scienza dell'educazione. Le tradizioni e le componenti spiritualistiche e idealistiche, oltre a interventi di carattere ideologico-politico, hanno certamente impedito lo sviluppo e il decollo di una originale e autonoma corrente pedagogico-scientifica. A far naufragare il tentativo di dar corpo anche in Italia, a partire dalla seconda metà dell'Ottocento, a un movimento di pedagogia scientifica contribuì soprattutto la fragilità e la scarsa consistenza del modello e della cultura positivistica italiana ai quali la nuova scienza dell'educazione era collegata. Il presente lavoro offre una lettura e un'analisi del rapporto fra pedagogia scientifica e positivismo, attraverso la ricostruzione delle origini della pedagogia scientifica nel decennio 1869-1879, l'analisi dell'impostazione del rapporto educazione-società in uno dei più significativi esponenti del positivismo, Pietro Siciliani, e infine nel travagliato percorso culturale di Maria Montessori per uscire dalle secche dello scientismo positivistico.