Elena Malatesta e i delitti per il ponte sullo Stretto
La grande riforma della Scuola e dell’Università, con il ripopolamento dell’Italia appenninica in opposizione al Ponte sullo Stretto. Alti funzionari dei ministeri riescono a stornare 39 miliardi per la costruzione del Ponte indirizzandoli alla messa in sicurezza idrogeologica e sismica degli Appennini e dei paesi abbandonati, al fine di ripopolare un terzo dell’Italia con giovani coppie, in un progetto agro-silvo-pastorale e turistico-salutistico in cui vengono coinvolti decine di migliaia di immigrati e disabili. Ciò è avversato dai propugnatori del Ponte sullo Stretto che fanno uccidere i “funzionari ribelli” e incendiare i cantieri. Tuttavia dai “nuovi coloni” dell’Appennino sembra nascere una frangia armata che elimina i capi della criminalità e i sicari. Su entrambe le fazioni indagano le commissarie Clo “Treccia Nera” ed Elena Malatesta della Questura milanese, tra pani di dinamite, agguati e sparatorie, con scoperte inaspettate.